domenica 15 novembre 2009

Paura

Cos'è la paura? Come funziona? A cosa può spingerti? In cosa può invece bloccarti?
È da un po' che mi ronzano queste domande in testa, e precisamente (non ridete) da quando ho visto Garage Olimpo, un bellissimo film in cui si restituisce una immagine nitida di quello che è successo durante la dittatura in Argentina. Persone “normali”, ragazzi come me e te che improvvisamente svaniscono nel nulla, vengono torturati in modo atroce, salvo poi essere gettati in mare aperto e parecchio lontani dalle coste... non ne avete mai sentito parlare? Non posso crederci, la parola desaparecidos è entrata prepotentemente nel nostro lessico proprio in seguito alle rivolte della madri argentine che si sono battute (e ancora, in qualche caso, si battono) per avere giustizia, per sapere che fine hanno fatto i loro figli e se mai potranno poggiare un fiore su ciò che resta dei loro poveri corpi... Il film è molto ben fatto e trasmette molto bene quel senso di angoscia provato da molti dei protagonisti di queste sparizioni silenziose.
E ritornando all'argomento paura, mi viene in mente che, esattamente da quando ho visto il film, ho cominciato a sognare di finire in galera, fermato e tradotto senza nessuna spiegazione, rinchiuso in una fredda cella... la sensazione provata in sogno credo fosse molto simile a quella che si deve provare davvero.
Ma si può avere paura delle proprie idee? Si può, in un paese che si definisce democratico, pensare anche solo per un attimo, che le tue convinzioni politiche (assolutamente pacifiche ma decisamente diverse da quelle della maggioranza) possano essere causa di guai di tale portata? Direi proprio di no (e sono sicuro di non essere il solo a pensarla così).
E arrivo ai giorni nostri...


Abbiamo a capo della polizia un ometto tanto insignificante quanto pericoloso, uno che non ha esitato a prendere a morsi la caviglia di un poliziotto durante una perquisizione legalmente autorizzata presso la sede della Lega di via Bellerio qualche anno fa (chissà cosa avevano da nascondere per difendersi così) e che oggi si ritrova ad essere Ministro degli Interni, anche se forse sarebbe meglio cominciare a definirlo Ministero della Paura e della Repressione.
A mio parere i fatti che accadono in questi giorni, ovvero tutte queste persone che perdono la vita mentre sono “in affidamento” ad organismi statali (carceri, polizia, carabinieri, etc etc etc), non sono esattamente casuali. So che molti di voi cominceranno a storcere il naso, ma vi prego di seguire per un attimo il mio ragionamento.
E come sempre, un ragionamento correttamente impostato non può prescindere innanzitutto da una analisi del contesto in cui i fatti si svolgono.
L'Italia è al momento una pentola a pressione su una fiamma altissima. Diverse fasce sociali affrontano il periodo più buio degli ultimi cinquant'anni, l'economia è totalmente al collasso, la politica è incapace nel dare risposte o quantomeno nel tracciare dei percorsi di uscita da questo pantano nel quale sono in molti a rischiare l'annegamento. E, storicamente, l'italiano è capace di agire soltanto quando ad essere intaccato è il proprio portafogli. E questo i politici lo sanno.
E allora il nostro ministro della Paura si attiva per dirimere la questione... da una parte, facendo leva sull'ignoranza della popolazione italica (qui non c'è da storcere il naso... uno su quattro è semianalfabeta di ritorno, per non parlare degli analfabeti totali e di quanti hanno perso di vista il significato delle parole), si scatena una guerra fra poveri, con obbiettivo il diverso, l'immigrato, il puzzone (qualche anno fa, ma a volte anche oggi, il terrone). Si scrive una legge, quella sul reato di clandestinità, che sembra stata scritta da Alfio della bancarella della cipolla (scusate, è un modo di dire che sta a significare il peggior analfabeta del peggior bar del quartiere più malfamato). È una legge talmente idiota, inutile, inconcludente che neanche Borghezio avrebbe saputo scrivere di peggio.
E soprattutto è una presa per il culo, perché non serve a nulla e non cambierà nulla nel rapporto fra lo stato italiano ed il cittadino straniero. È talmente una stronzata che l'unico effetto che sortirà sarà intasare ulteriormente i tribunali (quelli che dicono di voler velocizzare, insultando ancora una volta la nostra intelligenza).
Dopo questa cagata di proporzioni equine, visto che il nostro amico italiano medio non si è ancora calmato, perché capisce che nulla cambierà, il nostro ministro della paura (e dell'idiozia, aggiungo io) viene fuori con una trovata GENIALE.
Chi si presenta in ospedale e non ha i documenti in regola deve essere denunciato. APPLAUSI. APPLAUSI a questo ignorante del diritto e del buon senso... scusa, tu che leggi, cosa pensi succederebbe se questa legge passasse? Prova a pensarci su un attimo... bravo... l'immigrato che magari ha la tubercolosi, o qualsiasi altra malattia, non andrà in ospedale. Non vuole mica farsi arrestare... ma, puoi scommetterci, continuerà ad andare a lavorare (in nero), continuerà ad andare al supermercato (dovrà pur mangiare) e continuerà a muoversi nelle nostre strade... e quale sarà il risultato? Bravo... spargerà la sua infezione ed il suo male fra gli altri, e c'è una discreta possibilità, se questo accadesse, che sia io che te potremmo essere vittime involontarie ed inconsapevoli di una testa di cazzo seduta in un ministero, strapagato coi miei e coi tuoi soldi, a produrre leggi sull'insicurezza travestendole da genialate.
Ma stiamo scherzando o cosa? Ditemi dove sono le telecamere, perché se questo è un Truman Show di cui sono inconsapevole protagonista, mi vien da dire che lo scherzo è durato abbastanza. E che ne ho le palle piene di questa banda di analfabeti del diritto alla guida del nostro paese... Si, lo so che tra voi ci sono persone che mi leggono solo perché mi conoscono ma che non condividono praticamente nulla di ciò che dico. E so anche che voi, proprio voi, siete il motivo per il quale queste teste di cazzo sono riuscite ad arrivare al potere. E so anche che molti di voi godrebbero nel pestarmi per quello che dico. E ritorno al motivo principale di questo post. La paura. E non perché io ne sia colpito in particolar modo (la mia ostinazione nel dire ciò che penso non potrà essere fermata neanche dalla minaccia di un proiettile in testa).
Ovviamente sono un essere umano, e convivo con questo “stato d'animo” da quando sono venuto al mondo. Sarei uno stupido a dire che non ne ho. Ma mentirei se dicessi che potrebbe far cambiare anche di un solo millimetro le mie posizioni e le mie idee. Quelle possono essere cambiate solo in seguito ad un ragionamento che reputo migliore del mio o comunque intellettualmente più onesto.
Tornando al nostro ministrello della paura e a tutti i suoi sodali, in questi giorni, un dubbio si insinua ferocemente tra le pieghe del mio deretano...
E se avessero deciso, visto che la situazione si fa sempre più incandescente ed il rischio di vere e proprie “rivolte del pane” si fa sempre più reale, di spingere l'asticella della paura ancora un po' più su? Se ad esempio le morti in carcere di questi giorni fossero in realtà delle morti randomiche ma predeterminate? Mi spiego meglio...
La popolazione sta sempre peggio, ed i nostri idioti al governo sanno che, continuando così, non ci sarà una facile via d'uscita da questa situazione. E temono come la peste che qualcuno cominci davvero a rovesciare le automobili e a dar fuoco ai cassonetti... per poi magari sfociare in qualcos'altro. La classe politica è totalmente sfiduciata, non ce n'è uno che abbia conservato neanche un barlume di autorevolezza, e come disse un famoso presidente americano “non sono i popoli a dover avere paura dei propri governi, ma i governi ad avcre paura dei propri popoli”.
E questi signori saranno pure ignoranti, ma queste cose le sanno. Ed allora arriva la grande idea.
Attenzione. Quello che sto per scrivere è solo e soltanto frutto di miei ragionamenti, e di piccoli segnali che mi è sembrato di cogliere negli ultimi tempi.
A mio parere questi strateghi della paura e del marketing della paura, hanno pensato bene che fosse il casi di mostrare ai nostri amici telespettatori a casa che, se sei un rompicoglioni, un piccolo drogatello, o magari qualcuno che ha delle idee politiche un po' strambe, potresti finire in carcere ed uscirne morto dopo pochi giorni. Non sto dicendo che ci sia stato un ordine preciso di ammazzare questo o quello, ma che sia partito una sorta di ordine di dare un segnale molto forte a tutta la popolazione. Una bella iniezione di paura e di disagio, per far si che, nei mesi caldi a venire, molti abbiano in mente che fine hanno fatto delle persone normali, arrestate quasi “per sbaglio” e finite sottoterra senza motivo apparente. Guardando questi fatti, guardando le foto che sono uscite, guardando la frequenza sempre maggiore col quale questi casi avvengono, mi sembra di intravvedere un disegno intelligente (non se la prendano i cattolici bigotti per l'uso di queste due paroline). E comincio veramente a pensare che possa essere un avvertimento alla popolazione. Un avvertimento di chiara tipologia mafiosa (almeno per chi la mafia la conosce). Una sorta di messaggino che fa breccia nel conscio e nell'inconscio, e ti ricorda che comunque l'uso della forza bruta è prassi abbastanza comune tra le forze dell'ordine. E che anche l'uomo qualunque può, per errore (per carità, altrimenti ci incazziamo davvero) finire vittima di un pestaggio dopo essere stato arrestato (magari per qualche grammo di marijuana).
Non so... a me sembra davvero di scorgere qualcosa dietro. Magari (e me lo auguro vivamente anche se non credo) sono io ad essere diventato paranoico.
Ma so anche che spesso, troppo spesso ormai, la realtà supera di gran lunga la fantasia. E che l'Italia è da sempre una grande laboratorio politico a cielo aperto dove si sperimentano le peggiori nefandezze. E questa che ho immaginato, non sarebbe che l'ultima in ordine cronologico, ma di certo non la peggiore....

CA254

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