La pupa e il secchione
2 mesi fa
L'ispirazione per questo volume nasce dalle “guerre del copyright”, un'espressione che per le persone di buon senso non indica la “guerra” al diritto d'autore “sferrata” dai “pirati”, ma piuttosto la “guerra” alla “pirateria”, la quale “minaccia” la “sopravvivenza” di determinate industrie rilevanti.
Anche questa guerra ha un obiettivo importante. Il diritto d'autore, almeno dal mio punto di vista, riveste un'importanza fondamentale per una cultura sana. A patto che venga dosato correttamente, incentiviamo la produzione di nuove, meravigliose opere che altrimenti non verrebbero prodotte.
La sentenza della VI sezione della Corte di Cassazione presieduta da Giovanni De Roberto che scrive la parola fine sulla possibilità di istruire un processo per poter illuminare quella zona di buio pesto che avvolge la sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino è del 17 Febbraio 2009 e la motivazione è stata depositata il 18 marzo ma se ne è avuta notizia solo ora.
Prima stranezza. Sentenza che conferma quella emessa il 21 aprile 2008 dal gup di Caltanissetta, Scotto Di Luzio, non proprio consueta in quanto il gup – andando al di là del suo ruolo, cioè verificare se esistono elementi sufficienti per celebrare un processo – entra nel merito valutando tutti i fatti di prova facendone un'analisi critica: non esiste la prova che Borsellino avesse con sé l'agenda quella domenica e semmai l'avesse avuta sarebbe certamente andata distrutta nell'esplosione. Dunque il processo per furto con l'aggravante di reati commessi per favorire Cosa Nostra a carico dell'allora capitano dei carabinieri e oggi colonnello Giovanni Arcangioli, non s'ha da fare.
Che mondo è il nostro mondo?
Lo capiamo fino in fondo?
Scusate la rima involontaria
ma la domanda non è campata in aria..
Porca Eva (scusa Adamo)
ma in che mondo noi viviamo?
È un mondo nel quale basta poco per essere eroi. Per esempio: per sventare un furto, a volte, è sufficiente non candidarsi..
È un mondo in cui la speranza è l'ultima a morire, anche se, per molte persone, ormai si può parlare di accanimento terapeutico...
È un mondo in cui chi non è in gabbia non è libero, è solo in una prigione senza mura...