"Se un uomo non è disposto a rischiare per le proprie idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui" Ezra Pound.
Questa è la frase in calce al blog di Gioacchino Genchi, Legittima Difesa.
Ed è da una intervista fatta da Edoardo Montolli a Gioacchino Genchi che nasce il libro che sto leggendo in questi giorni, Il caso Genchi -Storia di un uomo in balia dello Stato- e di cui voglio parlarvi.
In un paese normale un libro come questo avrebbe provocato un terremoto istituzionale devastante. Secondo me avrebbe potuto tranquillamente portare all'impeachment del Presidente della Repubblica. Ma questo è il paese di sottosopra, ed è chiaro che non succederà un granché... e credetemi, lo dico veramente a malincuore...
Fra le righe di questo libro sto ri-trovando un filo conduttore, una specie di sentiero che tante volte mi era sembrato di intravedere ed altrettante volte avevo perso per la difficoltà di accedere ad un certo tipo di informazioni. Adesso che Genchi, accusato delle peggiori nefandezze, è stato sollevato (in quanto indagato) dalla segretezza a cui era tenuto come consulente tecnico dei tribunali di mezza Italia e come vicecommissario di polizia, possiamo finalmente sapere i nomi dei personaggi che, dai tempi di Falcone fino alle inchieste di De Magistris passando per i crac Cirio e Parmalat e lo scandalo delle intercettazioni (queste si illegali) della Telecom, si sono adoperati, mantenendo un profilo basso, per condizionare e distorcere la vita democratica di questa nostra bistrattata nazione. La sensazione che ho avuto (e che sto ancora provando) leggendo questo libro è quella di avere finalmente fra le mani un quadro d'insieme che ricollega ciò che legami sembrasse non avere... e non nascondo che ogni tanto ho anche avuto dei brividi alla schiena, tanta e tale è la mole di informazioni contenute in queste 950 pagine...
Sicuramente mi sento di dire , a chi volesse capire la storia d'Italia degli ultimi 20 anni, che non può fare a meno di questo libro. Dopo averlo letto niente vi sembrerà più come prima...
Cosa sono? Dove si trovano? Chi le dirige? Cosa producono?
Confezioni da 250gr di odio sotto vuoto spinto? Ceste natalizie con bottiglie d' odio extravergine e insaccati d'odio?
Mi prepara due chili di odio tagliato a fettine sottili? Poi volevo 3 euro di odio appena sfornato, caldo caldo... poi mi servivano anche due bottiglie di odio rosso, per accompagnare degnamente le fettine scelte....
Non ho parole.... speravo che almeno il Papa venisse lasciato fuori da questa strumentalizzazione vergognosa ed indecente...
Ed invece il nostro cavaliere senza macchia e senza paura, in una telefonata ieri al Tg1, ha colto la palla al balzo per ricordare a noi tutti che ha intenzione di fare i conti con le "fabbriche di menzogne, estremismo ed odio"....
Brrr... sta per caso annunciando la chiusura d'imperio di quei (pochissimi) media che osano ancora criticarlo?
O sta forse facendo un pensierino sull'opportunità di bloccare questo mostro incontrollato chiamato internet?
O forse ha deciso di chiudere quei due rotoli di cartaigienica chiamati "Giornale" e "Libero", che vomitano (loro si) odio e insulti un giorno si e l'altro pure?
Neanche Freud potrebbe aiutarlo....
P.S.: in attesa di sapere cosa farà il capo del partito dell'Amore, ricordiamo cosa ne pensavano due illustri predecessori a proposito delle campagne di odio...
“E’ in atto una campagna d’odio contro di me, il fascismo e l’Italia.” Benito Mussolini, 1932
“Gli ebrei alimentano una campagna d’odio internazionale contro il governo. Gli ebrei di tutto il mondo sappiano: questo governo non è sospeso nel vuoto, ma rappresenta il popolo tedesco.” Adolf Hitler, 1933
I fatti degli ultimi giorni hanno confermato quello che scrivevo nel post precedente... e cioè che dal ferimento di Berlusconi in poi sarebbe stato veramente difficile fargli opposizione senza essere tacciati di "fomentatori-di-odio-e-di-violenza-contro-il-presidente-più-amato-e-più-buono-di-tutto-l'universo"... purtroppo non sono un profeta... era evidente, ed io mi sono limitato a riportare una ovvietà...
All'indomani dell'aggressione, Travaglio, nella puntata di Passaparola sul web, parlò dei sentimenti in politica, e fece il famoso discorso sull'odio... a parte il fatto che ad oggi, questo filmato è stato visualizzato 300mila volte circa, e non credo che siano tutti utenti unici... quindi siamo intorno alle 200mila persone che l'hanno visto.... ma la polemica che gli esponenti del PdL hanno montato è una bufala pazzesca... perché se paragoniamo i numeri delle platee che hanno ascoltato i discorsi grondanti odio fatti dagli esponenti del Pdl, a quelli che hanno guardato Travaglio, siamo in un rapporto di quasi 20 a 1... cioè per ogni persona che ha asoltato Travaglio, ce ne sono 20 che hanno ascoltato il discorso di Cicchitto, e ce ne sono molti di più che non hanno visto ne l'uno ne l'altro...
Il punto è che in realtà questa gente aspettava solo una occasione per dare addosso agli ultimi oppositori rimasti... e Tartaglia gliel'ha servita su un piatto d'oro... Se vogliamo ancora guardare i numeri, neanche un decimo degli spettatori di Annozero (una media di 4 milioni di ascoltatori, più del 25% di share) hanno visto su internet il discorso di Travaglio... e proprio durante quella puntata Lupi continuava ad insistere sul discorso sull'odio fatto da Marco....
E vengo al colpo di classe... proprio durante l'ultimo Annozero, nel suo spazio, Travaglio ha riportato le frasi pubblicate dai giornali esponenti del nuovo Partito dell'Amore appena nato dalle ceneri del PdL... senza metterci nulla di suo... si è limitato a riportare cose scritte da altri... e lo ha fatto, come sempre, con una classe ed uno stile degni di un giornalista d'altissimo livello...
Guardatelo e soprattutto, a quelli che parlano di campagna d'odio orchestrata da Repubblica-Espresso-IlFatto-Travaglio-Grillo, e che si riempiono la bocca di paroloni come "clima d'odio", vi chiedo di ascoltare con attenzione le dimostrazioni di amore dei vari sgherri del boss... il suo braccio mediatico armato... altro che Travaglio o Santoro...
Chiariamo immediatamente una cosa. Considero questa aggressione un atto vile e disgustoso, qualcosa di inqualificabile e totalmente sbagliata. Se è vero che l'aggressore in questione ha dei problemi di salute mentale posso concedere delle attenuanti, ma rimane il fatto che aggredire così (chiunque e non solo B.) è sbagliato. La violenza fisica, in politica, è qualcosa che dovrebbe essere evitata ad ogni costo. Ma purtroppo, gli italiani sono da sempre contraddistinti da due macro-caratteristiche: l'irresponsabilità e la violenza.
L'irresponsabilità di coloro che affidano la risoluzione dei propri problemi sempre ad altri, e che rifiutano di occuparsi "personalmente" della salute della nostra democrazia.
E la violenza, la violenza che pervade da sempre la nostra società. La violenza degli stadi, la violenza dei comportamenti dei nostri modelli di riferimento, la violenza delle immagini pornografiche spacciate per pubblicità, la violenza dell'idiozia, la violenza dell'ignoranza. Quella violenza che ciclicamente riaffiora e porta con se lutti e dolore.
Questi due ingredienti, ben mischiati, fanno si che, come disse un famoso predecessore "governare l'Italia non è impossibile, è inutile".
E Berlusconi dovrebbe saperlo. Fin qui il mio pensiero riguardo all'episodio.
Ma voglio provare ad allargare un po' il quadro. È un utile esercizio che ho appreso da un mio amico esperto d'arte... a volte la distanza dalla quale guardi un quadro fa la differenza.
Proviamo allora ad allontanarci...
Gli ultimi giorni sono stati per B. fra i peggiori della sua vita politica.Costretto a governare la riottosità di Fini ed i continui ricatti della Lega, al centro dell'attenzione per quanto riguarda le rivelazioni (roba vecchia ) di Spatuzza, costretto a difendere Tremonti e la sua politica fiscale contro i suoi stessi alleati, a pochi giorni dalla sentenza di appello che vede Dell'Utri (fondatore di Forza Italia) accusato di essere un referente "integrato" della mafia, costretto a far ingoiare a tutti l'ennesimo "cucchiaio di merda" del processo breve, i problemi con le le divisioni in Sicilia (che da sempre è termometro della politica nazionale)...
Da un po' di tempo si vociferava dell'intenzione di "destituirlo" politicamente, ed i suoi (violentissimi) giornali hanno avvelenato giornalmente il clima con "rivelazioni" incredibili, minacce al premier, nottate a Palazzo Chigi al riparo da eventuali minacce terroristiche, eccetera eccetera...
Non c'è dubbio che questo sia stato il peggior periodo della lunga vita politica di B.
Rifacciamo un salto ad oggi.
Il volto insanguinato del capo va in onda con la stessa intensità del crollo delle torri in America. Io personalmente le conosco già a memoria. Com'è ovvio e giusto che sia, i media non parlano d'altro. D'un tratto tutte le divisioni vengono meno e B. viene letteralmente inondato di manifestazioni di solidarietà... vengono spesi fiumi di parole da tutti gli esponenti del mondo politico, ed il clima cambia improvvisamente... tutti stretti attorno a "Silvio", da "Gianfranco" a "Pierferdinando" a "Pierluigi" e "Giorgio"....
Possiamo tranquillamente affermare che quello che è successo servirà a placare i toni e a ritornare ad un clima politico più "anestetizzato"...
Ulteriormente anestetizzato, perché da oggi sarà ancora più difficile contestare B. senza essere accusati di essere dei violenti che avvelenano il clima politico.
Sarà più difficile per tutti scagliarsi contro di lui per le sue connivenze con la mafia, o per la sua incapacità a governare se non a colpi di spot (chiedetelo agli aquilani se non ci credete).
Sarà quindi più facile, per Berlusconi, governare la sua maggioranza e questo paese...
Mmmhhh... però... fino a questo punto possiamo dire che in fondo l'aggressore ha fatto un favore a B.... strana coincidenza...
Ma ritorniamo un attimo alle immagini dell'aggressione...
Il Corriere della Sera (non un quotidiano antagonista) a pagina 6 di oggi parla del doppio errore nel sistema di protezione... Doppio errore?
Effettivamente la dinamica è strana... quando si muove in piazza Berlusconi ha circa un centinaio di agenti preposti alla sua sicurezza... un centinaio, non dieci o venti... e di solito questi agenti formano un doppio cordone attorno al primo ministro, per difenderlo sia da aggressori fisici che da eventuali attentati dinamitardi. Il primo errore dunque è la doppia falla nei cordoni di sicurezza... nelle immagini si vede che l'aggressore carica il colpo e prende la mira più volte... e nessuno degli agenti si accorge di nulla...
Ok, ci può stare... è grave, e la dice lunga sulla professionalità di questi agenti di sicurezza (che non sono forze dell'ordine, ma un organismo svincolato facente capo ai servizi segreti), ma ci può stare...
Il secondo errore, invece, è ben più strano e grave...
Dopo essere stato colpito, i servizi di sicurezza avrebbero dovuto portarlo via immediatamente, e non tergiversare e dargli addirittura la possibilità di uscire dall'automobile ed esporsi di nuovo ad un possibile "secondo atto" della tragedia... questa è una cosa ovvia, tant'è vero che la Gelmini, che si trovava da quelle parti, è stata portata immediatamente via dalla propria scorta...
E invece quella di B. non solo non lo porta via immediatamente, ma gli consente addirittura di riaffacciarsi e sollevarsi sul predellino dell'auto, consentendogli così di essere facile obiettivo di un possibile secondo attentatore, ma anche obiettivo di tutte le telecamere che ovviamente lo circondavano...
Mmmhhh... questa è un'altra stranezza... ed un errore ben più grave...
Come amava dire il divo Giulio "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca"...
Ed eccoci ad un altro appuntamento con le letture di questi giorni... le mie, ovviamente.
Questa volta tocca a Lawrence Lessig, un giurista americano membro anche del Creative Commons, che ci parla dell'attuale cultura del diritto d'autore, meglio conosciuto forse come copyright, che risale a parecchie ere geologiche fa, informaticamente parlando, e di come la si potrebbe rivedere alla luce della tecnologia odierna. Ma voglio far parlare lui...
L'ispirazione per questo volume nasce dalle “guerre del copyright”, un'espressione che per le persone di buon senso non indica la “guerra” al diritto d'autore “sferrata” dai “pirati”, ma piuttosto la “guerra” alla “pirateria”, la quale “minaccia” la “sopravvivenza” di determinate industrie rilevanti.
Anche questa guerra ha un obiettivo importante. Il diritto d'autore, almeno dal mio punto di vista, riveste un'importanza fondamentale per una cultura sana. A patto che venga dosato correttamente, incentiviamo la produzione di nuove, meravigliose opere che altrimenti non verrebbero prodotte.
Il mondo, si dice, è bello perché è vario... e la varietà è in qualche modo una condizione necessaria all'emergere di nuove specie, o di nuove idee.
Tutto l'evoluzionismo si basa sul fatto che, fra una grande varietà (casualmente generata) di "soluzioni" ad un problema, la natura individua la soluzione migliore, o meglio la variante che meglio risponde a quel problema.
Ma ci sono dei casi in cui la varietà conduce all'aberrazione. È il caso, per esempio, delle migliaia di cellule tumorali che il nostro corpo crea (e per fortuna di solito distrugge) ogni giorno.
Oppure - perdonatemi il paragone un po' forte - produce dei giornalisti che del giornalista sembrano avere solo l'iscrizione all'albo, ma che hanno completamente perso (concedo il beneficio del dubbio) il senso del proprio lavoro e del proprio compito.
E, guarda un po' quando si dice il caso, molti di questi pseudo-giornalisti frequentano i bassifondi - paragone forse non altrettanto forte - del Giornale.
Quel Giornale fondato, e guarda ancora un po' il caso, da un maestro indiscusso del mestiere del giornalismo, Indro Montanelli, giornalista deontologicamente corretto.
Quel Giornale purtroppo oggi frequentato da gente come Farina, nome in codice Betulla, o dai Cirini Pomicini di turno.
Questo articolo è tratto dal numero oggi in edicola de Il Fatto Quotidiano. È scritto da Sandra Amurri (giornalista molto brava e competente) e parla dell'ultima sorpresa riguardo all'ormai irraggiungibile agenda rossa di Paolo Borsellino. Badate bene che attorno a quella agenda nasce l'Italia in cui viviamo oggi. E che ancora si regge sui ricatti generati da quella agenda. Ma forse siamo alla fine di questo regime del ricatto. C'è bisogno di aria nuova in Italia. Un disperato bisogno.
La sentenza della VI sezione della Corte di Cassazione presieduta da Giovanni De Roberto che scrive la parola fine sulla possibilità di istruire un processo per poter illuminare quella zona di buio pesto che avvolge la sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino è del 17 Febbraio 2009 e la motivazione è stata depositata il 18 marzo ma se ne è avuta notizia solo ora.
Prima stranezza. Sentenza che conferma quella emessa il 21 aprile 2008 dal gup di Caltanissetta, Scotto Di Luzio, non proprio consueta in quanto il gup – andando al di là del suo ruolo, cioè verificare se esistono elementi sufficienti per celebrare un processo – entra nel merito valutando tutti i fatti di prova facendone un'analisi critica: non esiste la prova che Borsellino avesse con sé l'agenda quella domenica e semmai l'avesse avuta sarebbe certamente andata distrutta nell'esplosione. Dunque il processo per furto con l'aggravante di reati commessi per favorire Cosa Nostra a carico dell'allora capitano dei carabinieri e oggi colonnello Giovanni Arcangioli, non s'ha da fare.
Il titolo è un po' cinico, ma i contorni della vicenda Marrazzo cominciano a delinearsi in maniera imprevista e inquietante. Stamattina è stata trovata carbonizzata la transessuale Brenda, persona strettamente coinvolta nel cosiddetto scandalo Marrazzo. Qualche tempo fa un altro personaggio chiave di questa storia è morto, in circostanze che forse, a questo punto, sarebbe meglio approfondire. Lo spacciatore e pappone Gianguarino Cafasso, detto "Rino". Questa faccenda comincia a puzzare tanto. E non solo di cadaveri.
Questo articolo è stato pubblicato su Wired Italia, una cugina molto interessante di Wired USA. Io ne avevo sentito parlare di sfuggita qualche tempo fa, ma poi avevo perso traccia ed avevo dimenticato la cosa. Quando l'ho letta sull'ultimo numero di Wired (sono abbonato) ho finalmente capito di cosa si trattava (si fa per dire).
Fenomeni parecchio strani sono avvenuti in Sicilia, a Canneto di Caronia in provincia di Messina. Leggere per credere.
In questi giorni è tornato alla ribalta (anche se temo sarà di breve durata) l'argomento corruzione. È stata pubblicata una classifica sulla corruzione percepita, e la posizione in classifica del nostro paese dovrebbe essere presa come una ultima chiamata... un ultimo campanello che dovrebbe suonare in maniera assordante, sfondare le coscienze, far incazzare tutti e spingerci all'ultimo disperato tentativo di risollevare le sorti di questo paese. Tutti. Rimboccandoci le maniche.Provo a spiegarmi meglio.
Prima di tutto diamo un'occhiata alla classifica.
Questa classifica è stilata da Transparency International, una associazione non-governativa (vuol dire che non è sponsorizzata da nessun governo) che combatte la corruzione a livello mondiale. Esiste dal '93 ed ha una autorevolezza mai smentita.
Questa sarà la rubrica dedicata al mio primo amore... i libri...
ne è passato di tempo da quando, ancora bambino incapace di leggere, osservavo i libri dei miei e provavo invidia per loro che sapevano leggere...
Da allora la mia biblioteca personale ha quasi raggiunto il migliaio di pezzi...
ma non sono un bibliofilo... mi piacciono i libri vissuti, i libri che ho sporcato di caffe o fumando una sigaretta... questi libri parlano di me...
Da oggi voglio rendervi partecipi di ciò che c'è nel mio zaino, del libro che leggo in questo periodo...
Cominciamo con Flavio Oreglio. Non è un libro comico (non nel senso che immaginate voi). Al contrario è un testo semi-serio che parla della nostra società.
FLAVIO OREGLIO ALL'APPELLO MANCANO ANCHE I PRESENTI
sottotitolo: Siamo una massa di ignoranti. Parliamone.
I have a drink...
Che mondo è il nostro mondo?
Lo capiamo fino in fondo?
Scusate la rima involontaria
ma la domanda non è campata in aria..
Porca Eva (scusa Adamo)
ma in che mondo noi viviamo?
È un mondo nel quale basta poco per essere eroi. Per esempio: per sventare un furto, a volte, è sufficiente non candidarsi..
È un mondo in cui la speranza è l'ultima a morire, anche se, per molte persone, ormai si può parlare di accanimento terapeutico...
È un mondo in cui chi non è in gabbia non è libero, è solo in una prigione senza mura...
Voglio inaugurare oggi una rubrica su questo blog, Berlusconi Vs. Berlusconi. Immagino abbiate già capito di cosa si tratterà ma lasciatemelo spiegare brevemente. Il peggior nemico di Berlusconi è Berlusconi. Non c'è nessuno più pericoloso di Berlusconi per Berlusconi. Il vecchio Indro Montanelli se n'era accorto parecchio tempo fa... ma non aveva purtroppo considerato un "piccolo" dettaglio... il suo potere mediatico... controlla manu militari le maggiori sorgenti di informazione del paese e tiene sotto scacco (vedi le querele ai vari giornali e a tutte le voci fuori dal coro) anche quei pochi media, peraltro con audience limitata, che non gli sono amici.
Ma la rete può esserci d'aiuto. Aiuto che si materializza sotto forma di memoria storica. Con youtube, con la rete, possiamo cercare di supplire alla disastrosa mancanza di memoria dell'italiano medio. E possiamo riascoltare all'infinito le voci dei protagonisti. Niente mediazioni. Informazione orizzontale.
Ed è per questo che voglio fare questa rubrica.
Per non dimenticare mai cosa pensa Berlusconi di Berlusconi, facendo parlare (quasi) solo lui.
Oggi parleremo di come Berlusconi sia mondo da ogni ricatto... e di come lui ha sempre denunciato i tentativi di ricatto che ha subito.
In questo primo video il nostro amato timoniere ci conferma che lui non è ricattabile e non ha scheletri nell'armadio...
In quest'altro video conferma che lui ha sempre denunciato le richieste ricattatorie spinto anche, com'è giusto che sia, dai suoi avvocati.
Bravo Silvio.
Ma sentiamo Berlusconi cosa ne pensa... in questa telefonata chiede all'amato Saccà di far lavorare una attrice, tale Antonella Troise, che minacciava di fare rivelazioni scottanti su di lui. Se non sbaglio, qui si configura il reato di ricatto (se non mi fai lavorare io faccio un casino e ti rovino). E non si registra nessuna denuncia da parte degli avvocati dell'eminentissimo.
Qui il nostro si spinge oltre... ed è pure pronto a pagare un tizio che, definire in odore di mafia (all'epoca dei fatti ovviamente, oggi abbiamo la certezza che lo fosse), era forse riduttivo. Il famoso stalliere di Arcore, quel Vittorio Mangano che diversi anni dopo verrà definito un eroe. Sentiamo un po' cosa dice il Cavaliere dello Stalliere... e di come era disposto (testimoni i carabinieri a quanto dice lui) a dargli trenta milioni.
Impegnato nelle pulizie invernali, appena rientrato da una settimana in Sicilia, ascolto distrattamente RaiNews24... e guarda un po'...
Berlusconi parla al vertice sulla sicurezza alimentare organizzato dalla F.A.O. e ospitato dall'Italia. Lui che all'ultimo G8 -quello tenuto a L'Aquila- si è fatto prendere per il culo da Bob Geldof che lo ha ribattezzato Mr.3%, perché l'Italia ha versato soltanto il 3% dei soldi promessi per la lotta alla povertà al G8 precedente. Ha detto due stupidate, adducendo la scusa che il presidente della FAO aveva già detto tutto... ha detto che lui, durante l'ultimo G8 -sempre quello di L'Aquila- si è battuto per passare dalle promesse ai fatti (menzogna palese che potrete verificare guardando il video con Bob Geldof). Poche parole per poi passare alle formalità del caso (nomina vicepresidenti e tutti gli altri adempimenti da presidente onorario).
Cos'è la paura? Come funziona? A cosa può spingerti? In cosa può invece bloccarti?
È da un po' che mi ronzano queste domande in testa, e precisamente (non ridete) da quando ho visto Garage Olimpo, un bellissimo film in cui si restituisce una immagine nitida di quello che è successo durante la dittatura in Argentina. Persone “normali”, ragazzi come me e te che improvvisamente svaniscono nel nulla, vengono torturati in modo atroce, salvo poi essere gettati in mare aperto e parecchio lontani dalle coste... non ne avete mai sentito parlare? Non posso crederci, la parola desaparecidos è entrata prepotentemente nel nostro lessico proprio in seguito alle rivolte della madri argentine che si sono battute (e ancora, in qualche caso, si battono) per avere giustizia, per sapere che fine hanno fatto i loro figli e se mai potranno poggiare un fiore su ciò che resta dei loro poveri corpi... Il film è molto ben fatto e trasmette molto bene quel senso di angoscia provato da molti dei protagonisti di queste sparizioni silenziose.
E ritornando all'argomento paura, mi viene in mente che, esattamente da quando ho visto il film, ho cominciato a sognare di finire in galera, fermato e tradotto senza nessuna spiegazione, rinchiuso in una fredda cella... la sensazione provata in sogno credo fosse molto simile a quella che si deve provare davvero.
Ma si può avere paura delle proprie idee? Si può, in un paese che si definisce democratico, pensare anche solo per un attimo, che le tue convinzioni politiche (assolutamente pacifiche ma decisamente diverse da quelle della maggioranza) possano essere causa di guai di tale portata? Direi proprio di no (e sono sicuro di non essere il solo a pensarla così).
E arrivo ai giorni nostri...
Ed eccoci qua... a poche ore dalla mia partenza dalla Sicilia per tornare giù al nord... e mai come stavolta sento che mi mancherà questa terra dannata, incastrata tra il cielo e il mare, tra la gioia ed il dolore, terra meravigliosa di contrasti insanabili e di indicibile bellezza...
Stavolta è stato diverso però.... ho avuto la gioia di re-incontrare tanti vecchi amici, finalmente di nuovo insieme, anche se solo per una notte... riabbracciarvi tutti mi ha dato una gioia infinita, mi ha aiutato a superare una fase difficile, mi ha restituito un sorriso che da qualche tempo mancava sul mio volto...
Grazie grazie grazie, non smetterò mai di volervi bene...
È stata una bella vacanza anche per un altro motivo... ho conosciuto una persona veramente speciale, dolce ed intelligente, brillante e carina, in poche parole una persona unica... ed è a lei che va il mio pensiero in questi ultimi minuti prima di salire sull' MD80 che mi porterà a 1500Km da qui...
Mi piacerebbe vederla ancora una volta in aeroporto, ma so che non succederà...
Ma resterà dentro me quella sensazione di benessere che ho provato in quelle poche ore che abbiamo passato insieme a ridere e scherzare della vita... sensazione che cercherò in tutti i modi di preservare dai guasti della distanza e del tempo... a te va tutta la mia gratitudine per esserti messa in gioco, curiosa come me di scoprire quanto a volte si possa essere vicini senza neanche conoscersi... spero di rivederti a Natale, quando ritornerò in questa terra, e spero di poter passare ancora del tempo a ridere e scherzare come abbiamo fatto qualche giorno fa...
Un arrivederci a tutti, con l'augurio di potervi riabbracciare prestissimo...
ed un saluto speciale al mio nonnino, leone della savana, che si batte come sempre con una energia incredibile, ed è per me di esempio nella vita...
che io possa avere un decimo della tua energia e della tua forza per affrontare tutto quello che ancora mi aspetta...
Questo è il primo post di questo nuovo blog che nasce ufficialmente oggi...
Immagino che le prime domande che vengano in mente leggendo il nome del blog siano: «Come diavolo ti è venuto in mente di chiamare un blog in quel modo? Lo hai fatto perché vuoi sfruttare la popolarità di qualcun altro a sbafo?» e altre domande del genere...
Rispondo prima alla seconda domanda: no. Non userò come tag il nome di Travaglio, a meno che non pubblichi qualcosa che lo riguarda o addirittura scritta da lui. Data questa premessa, passo a rispondere alla prima domanda.
Non sono un blogger di primissimo pelo, e mi sono già cimentato in passato con questo strumento, e ho le idee chiare rispetto a ciò che voglio fare di questo blog.
Ho riflettuto a lungo sul nome da dare a questa nuova esperienza, e alla fine ho decisa di chiamarla così in onore di alcune caratteristiche peculiari di Travaglio.
In primis il suo aplomb, la sua impassibilità anche di fronte ai peggiori insulti, caratteristica che invidio profondamente e alla quale mi sono recentemente votato. Sono stanco di lasciarmi coinvolgere emotivamente in scontri che inevitabilmente non portano a nulla se non sono affrontati in maniera fredda, razionale e distaccata. Ed è quindi un modo per ricordare a me stesso quale deve essere il modello che ispira gli scritti di questo blog.
Un altro motivo è la rigorosità col quale Travaglio esercita (a mio parere) una delle professioni più difficili in maniera intellettualmente onesta. Io non condivido il 100% di quello che dice o fa Travaglio, sono un essere adulto, vaccinato e capace ancora di criticare e approfondire ciò che ascolto o leggo.
E non ho eroi a cui ispirarmi.
Possiedo piuttosto un "olimpo" immaginario in cui ci sono tante persone per bene, oneste, che hanno anche dato la vita (non tutti, per fortuna) per ciò in cui credevano. Gente come Falcone e Borsellino, come Pippo Fava e Mauro De Mauro, come Giorgio Ambrosoli, questi purtroppo tutti morti, o come Antonino Ingroia, Gioacchino Genchi e Luigi De Magistris, loro per fortuna ancora vivi. E altri che non sto qui ad elencare. Perché credo sia chiaro qual'è l'orientamento delle mie idee. Ed anche in questo, con le sue battaglie, Travaglio incarna un po' la sete di giustizia giusta e di informazione libera in cui io mi identifico.
Un ultimo motivo è appunto la mia passione per la scrittura, ed anche qui Travaglio mi è sembrato un buon modello, perché unisce una buona tecnica ad una vena di humor che rende anche divertente la lettura... lui è un po' il Luttazzi dell'informazione, ed è capace di battute fulminanti che, facendoti ridere, rivelano l'amara verità dietro quello che ti dice... ed anche questo ultimo aspetto è molto importante per quello che vorrei questo blog fosse.
Questa è come una stanza di casa mia che ha una porta che da sulla strada. Io lascio a tutti la possibilità di aprire, entrare e dare un'occhiata, lasciare dei commenti (sempre benvenuti), ma non voglio che diventi una bolgia. Non permetterò scontri, nei commenti, fra visitatori. Voglio che sia una stanza di riflessione, confronto, svago, cazzeggio e tutto quello che si può fare senza offendere nessuno, per nessun motivo.
Le persone intelligenti si confrontano sul valore delle proprie idee e sui contenuti, e non hanno mai bisogno di demolire l'avversario perché, o sono capaci di demolire il ragionamento, oppure riconoscono il valore delle idee altrui.
Nessuno ti obbliga a cambiare idea leggendo un post su questo blog, ma se non sei d'accordo con quello che scrivo ti prego di attenerti a quanto ho scritto sopra.
Per il resto in questo blog troverai, oltre alle informazioni e le notizie che ritengo valide di essere pubblicate, anche tutto quello che mi riguarda un po' di più, come ad esempio i libri che ho letto e che sto leggendo, o la musica che mi piace ascoltare... tutte cose che, se entri nella mia stanza, è carino che tu sappia...
Un ultimissima nota: la data di questo primo post non è casuale, ma vuole essere simbolica. Oggi ricorre il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. E la parola comunismo è per me anacronistica. Fuori dal tempo in cui vivo, e fuori dal mio vocabolario... sei pregato di non usarla a sproposito su questo blog.
Questo è quanto devi sapere prima di leggere.