martedì 16 marzo 2010

Dov'è il reato?



Ormai il copione è liso. Non serve più neanche leggerlo. Dopo 16 anni di teatro dell'assurdo è stato ormai imparato a memoria anche da quelli ai quali non era stato consegnato. E anche stavolta va in onda il mondo di sottosopra.

Dov'è il reato?

Il fido Scodinzolini, che ha improvvidamente utilizzato quello che è diventato il cortile della casa dell'imperatore, il TG1, per difendersi e dire che lui non è indagato, è stato platealmente smentito. Cosa dirà oggi? Riuscirà a trovare una briciola di dignità e si dimetterà? Il copione non lo prevede. Negare, negare sempre, anche di fronte all'evidenza più grossolana, negare sempre.

Dov'è il reato?

Il capo del governo che chiama un membro di una autorità garante (attenzione all'uso delle parole, autorità garante quindi super partes) e ordina di "aprire il fuoco contro Annozero", che chiede di cancellare Di Pietro perché ha una faccia che non gli piace (che esteta!), che si stupisce perché in televisione ancora riescono ad andare in onda giornalisti che lo criticano (meglio quelli che gli leccano il culo), che minaccia il suo soldato nell' Agcom di mandarli tutti a casa perché non riescono ad obbedire ai suoi ordini.

Dov'è il reato?

Se lo chiedono, con una retorica talmente schifosa da non meritare neanche una battuta, tutti gli uomini del presidente che insistono nel recitare il copione.

Dov'è il reato?

Dimenticano, costoro, che una politica seria (lo so, questa sembra si una barzelletta in Italia) non ha bisogno del timbro della Cassazione.
Esisteva una volta una cosa chiamata decenza.
Ma il copione non l'ha mai contemplata e quindi gli sgherri l'hanno rimossa.

Dov'è il reato?

Il reato è quello contemplato dal codice penale agli articoli 317 e 338, concussione e minaccia ad un organo politico, amministrativo o giudiziario.
E Mavalà Ghedini dovrebbe conoscere bene il codice penale. Ma soffre di amnesia temporanea congenita dettata dal bruciore del suo orifizio posteriore.

Dov'è il reato?

Il reato c'è. Punto.

Il fatto è che, ben più grave del reato, è l'indecenza che trasuda da questa storia.
La strafottenza nei confronti dei problemi degli italiani.
Il presidente del consiglio, nel pieno di una crisi che ha travolto e stravolto questo disgraziato paese, invece di tenersi impegnato a cercar soluzioni per aiutare gli italiani a sopravvivere a questa tempesta perfetta, si dedica anima e corpo a censurare e cancellare le trasmissioni televisive scomode.
Segue forse il famoso detto "occhio non vede culo non duole"?
O forse, conscio della potenza della televisione nel plagiare le menti, è impegnato a tenere il paese intero all'oscuro delle sue malefatte?

Per anni ce l'hanno menata, sinistra in testa, con la storia che la televisione non conta, che a parlare dei processi di Berlusconi gli si fa' un favore, che bisogna parlare d'altro.
Finalmente, e sicuramente non ce n'era bisogno, è lui in persona a smentirli tutti.

La televisione conta. TANTISSIMO!
Ed è per questo che lui l'ha occupata, manu militari, e non si preoccupa di nient'altro.
Per lui, l'unica cosa che conta è quella. La televisione.

È arrivato il momento, per tutti, di rendersene conto e agire di conseguenza.
Dagli editorialisti del Corriere ai baffuti soloni della sinistra, passando per tutti quelli che, consapevolmente o meno, lo hanno aiutato a mantenere questo paese sotto il più potente sedativo che la storia dell'essere umano abbia mai conosciuto.

Il reato c'è, ma paradossalmente è la cosa meno importante.

2 commenti:

  1. Iononstoconmarcotravaglio16 marzo 2010 alle ore 17:21

    Sei davvero patetico...

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  2. come al solito... non ce n'è mai uno che argomenti o dica qualcosa di sensato... ad offendere non ci vuole nulla, per ragionare ci vuole un cervello.... e guarda caso il nostro amico sopra (che ovviamente non si firma con nome e cognome) sembra esserne totalmente sprovvisto... ma io pubblico lo stesso... è il modo migliore per dimostrare la stoltezza e la totale inutilità di certa gente...
    che non è capace di dire:" guarda che ti sbagli per questo motivo" oppure "non sono d'accordo perché...".
    Passano, insultano e si sentono intelligenti...
    c'est la vie... il mondo è sempre stato pieno di coglioni, e qualcuno oggi è passato da qui...

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