venerdì 1 gennaio 2010

Difendiamo (e spieghiamo) la rete...



Anche questo blog partecipa alla prima petizione Creative Commons in Italia (e forse nel mondo) per chiedere alle istituzioni un dibattito parlamentare che affronti e approfondisca in maniera rigorosa l'argomento "rete" in Italia. In questi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni di censura preventiva assurde, generate, immagino, da una ignoranza totale sul funzionamento della rete. È sicuramente giunto il momento di spiegare ai signori incaricati di governare questo paese (da notare che governare non è sinonimo di possedere)come funziona la rete e quanto importante essa sia per lo sviluppo economico e civile di questo paese.
L' ultima dimostrazione in ordine cronologico di quanto urgente sia questo dibattito, è il caso del discorso del Presidente della Repubblica su youtube. Sul video pubblicato dal Quirinale è stata disattivata la possibilità di commentare.
Ovviamente la "rete" ha immediatamente risposto ripubblicando decine di volte il video e lasciando aperta la possibilità di commentare.
Di casi come questo o meglio, con lo stesso retrogusto di ignoranza in materia informatica, ce ne sono a decine. Ed è per questo che la "rete" ha deciso di chiedere questo dibattito, che si spera si atterrà semplicemente ai fatti e non a posizioni opportunistiche e scorrette che non fanno altro che aumentare la confusione che regna sotto il cielo. In Parlamento è stata presentata una mozione dai Radicali che vi invito a leggere. Abbiamo la possibilità di dimostrare la potenza della rete ed allo stesso tempo la bontà delle intenzioni di quello che molti chiamano "il popolo della rete", definizione secondo me fuorviante, ma che può essere d'aiuto in questo caso. Per ulteriori informazioni vi rimando al sito di Agorà Digitale dal quale è partita questa petizione. Potrete firmare qui sotto o anche su altri siti, ma sconsiglierei le doppie e triple firme. Sarebbe un comportamento poco responsabile.

AVVERTENZA: questa è la prima petizione in Creative Commons della storia. Cosa vuol dire? Che puoi non solo sottoscriverla su questo sito o uno degli altri che la pubblica. Ma puoi addirittura metterla sul tuo sito e raccogliere lì le firme. Anzi puoi addirittura modificarla e raccogliere sul tuo testo modificato le firme, a patto di mantenere inalterata questa avvertenza. Quando cercheremo di spiegare che non è più possibile pubblicare su un giornale un singolo testo con una lista di firme, ma esiste una pluralità di appelli tutti però con la richiesta di un grande dibattito parlamentare, beh, staremo già spiegando Internet.




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